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sabato 22 dicembre 2012

Giocare

Domenica mattina mentre ero alla guida diretta verso una delle tappe di acquisto regali ho ascoltato una trasmissione che trattava l'argomento gioco... il tragitto era breve e non ho avuto il tempo sufficiente per ascoltare per intero la trasmissione ... per fortuna esiste il podcast! :)
La prima cosa che mi ha stupito e' stata la dichiarazione del conduttore :esiste qualcuno che non ha mai giocato a Risiko..bah!



Per me il Risiko e' una tradizione, e' come il panettone a Natale anzi no... e' come la torta di riso a S.Giorgio!
Non ricordo nemmeno come questo gioco sia entrato nella nostra famiglia, forse un acquisto in una delle settimane bianche, fatto sta che nel pomeriggio del 25 aprile, dopo l'abbondante pranzo preparato dalla 'Rene in cui cima di capretto ripiena e torta di riso con le cipolle sono immancabili, scatta il partitone. La prima battaglia e' sul colore delle armate, poi segue quella dei carrarmati deformi e infine si attende l'impavido che utilizzera' per primo le mitiche bandierine e tutti noi di famiglia sappiamo di chi sto parlando :)
Il rito si ripete solitametne a Ferragosto, cambia solo la location : si abbandona la sala e ci si sposta nello spiazzo davanti a casa o nell'ombra delel cantina.
Questa tradizione e' stata fondamentale per riuscire ad addescare la mia dolce meta', amante dei giochi da tavolo... peccato che con l'andare del tempo e venendo a mancare i nonni la tradizione stia pian piano svanendo... ma come per tutte le tradizioni c'e' solo una speranza : non ci resta che educare le nuove generazioni!
Per una bimba di 4 anni il Risiko e' un tantino inadatto quindi meglio un approccio graduale :)
La scorsa estate, cercando un modo per intrattenere Gaia durante il viaggio in traghetto, ho trovato informazioni preziossime su Mammagiramondo per creare alcuni giochi fai-da-te ed acquistarne altri decisamente carini in latta della Haba, piccoli, trasportabili e divertenti per tutta la famiglia, passatempi che riutilizziamo tutt'ora come "ultimo gioco prima della nanna".
E qui la seconda dichiarazione della trasmissione che mi ha fatto pensare : i bambini devono vincere!



Questa mi ha colto in contropiede: faccio parte di quei genitori a cui accennava l'ospite che hanno cercato sino a qui di far capire al nanetto di turno che non sempre si vince e bla bla bla... ma la posizione e' inattaccabile: se il bambino deve 'soffrire la sconfitta' durante il tempo che dovrebbe essere dedicato al suo svago e divertimento difficilmente si affezionera' al gioco.. quindi pronta a rivedere la mia posizione e alla prossima partita di bruco cerchero'di moderare la mia sfacciata fortuna  :) :) :)



1 commento:

mau-mau ha detto...

Premetto che non ho mai giocato a Risiko e non intervengo sulle tradizioni di famiglia Peroncini (anche se la cima di capretto mi attizza alquanto)
Mi soffermo invece sul fatto che i bambini debbono vincere.
Ripremetto che sull'educazione dei figli non ho assolutamente nulla da insegnare a nessuno se non errori e cose che non andrebbero fatte ma ritengo che il momento migliore per far capire delle cose ai bambini stia nel gioco, quando sono aperti attenti e ricettivi e mai si aspetterebbero che noi vigliaccamente ne approfittassimo per infilargli in testa qualche "perla di saggezza"
Il bambino deve sapere che la fortuna non esiste (questa teoria si scontra con la realtà ma questo al bambino noi non lo diremo) ma esiste il caso che appunto essendo casuale tende alla lunga a pareggiare quindi se si vuole vincere bisogna attivarsi, prestare attenzione, pensare, escogitare e mettere in pratica strategie e poi studiarne altre. Il gioco non è solo divertimento.
Impegnarsi quindi e farlo meglio di altri perchè non basta certo tirare i dadi e stare a vedere quello che succede.
Mio papà che al contrario di me era un vero Maestro di Vita veniva criticato dal parentado perchè prima mi dava la paghetta e poi se me la volevo giocare sperando di aumentarla se la rivinceva a rubamazzo (tenendosela davvero)facendomi però capire quanto era facile e rapido sprecare quello che si era atteso per tutta una settimana e che era frustrante ma necessario rimandare tutti i progetti.Un insegnamento che mi è stato sicuramente utile nella vita.
Non che con questo il bambino debba sempre perdere, credo anzi che vada incoraggiato ma deve assolutamente capire che senza impegno, perseveranza e sacrificio dal cielo o per c..o non arriva mai niente.
E poi siccome i bambini ragionano benissimo è possibile che pensino: Se io che ho 5 anni riesco sempre a battere mio padre che incapace di genitore mi è toccato?